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Casta Diva

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Casta Diva, preghiera alla luna.


Casta diva che inargenti

Queste sacre antiche piante

A noi volgi il bel sembiante

Senza nube e senza vel V.Bellini (Norma,atto I)




Lente risuonano nell’aria le note di Casta Diva. Una luna bianca delicata come uno spicchi d’argento brilla nel cielo profondo della notte torrida d’estate.
Si diffondono lievi, impalpabili , nell’immensità sconfinata.
Ed un cuore pulsa forte nel petto,un cuore duro a morire.
Le dolci note del Bellini innalzano una preghiera alla Luna, confidente immortale,mi riportano nell’anima emozioni lontane, non provate da tempo, suscitando nell’animo un’inquietudine dolce che pensavo non mi appartenesse piu.Mi aggiro nel giardino,tocco con mani leggere i tronchi dei pini,miei amici, abbraccio forte quel pioppo saggio e fedele alla cui ombra ho trascorso tante ore felici. Mi osserva stupito con aria di rimprovero, ricambia il mio abbraccio, calando verso di me i suoi rami, mi accarezza con le sue larghe foglie d’argento ed io torno a guardarlo fisso come per farmi perdonare una troppo lunga assenza. Sfioro con amore il suo tronco rugoso, stillante goccioline di resina profumata, sul quale s’inerpica un’edera ,anch’ella in cerca di protezione.
“Cerca di capirmi almeno tu, che hai sfidato con la tua chioma tante tempeste, che hai tenuto con salde radici la mia casa nelle bufere, che hai sentito pulsare i loro cuori quando correvano ad abbracciarti dopo una corsa o si sdraiavano alla tua ombra, cercando il cielo fra le tue braccia.
Ti piantai,io, eri un ramoscello tenero, esile,ti riconosco forte, confidente dei miei sogni”
Comprendo che mi e’ mancato , come io gli sono mancata,

Abbiamo entrambi qualche ruga in piu’.

“Ma, tu mi sembri molto solido,con la tua vita utile con i tuoi nidi, con le tue radici salde e robuste. Io, no.



La mia vita si e’ spesso fermata in zone senza tempo,soste di anni, senza futuro peso, zavorra, anche il passato,ho sentito pesarmi le mie ali macigni che non riuscivo a scrollarmi di dosso

Ora cerco uno spazio tutto per me,per piangere, per ridere, per dipingere la mia vita con i miei colori, per riaprire le pagine del mio cuore all’amore per le cose perdute, al valore di quelle conquistate a fatica. Il tempo innanzi a me non e’ poi tanto, albero amico, ma troveròla forza , candida luna, per rialzare la testa, Ho pagato il mio conto.Libera la mente dai pensieri funesti, vorrei librarmi sopra la realta’ per riappropriarmene con grinta nuova e questa musica cara , cosi’ possente mi comunica pensieri immensi.
Destino delle donne e’ forse quello di scrollarsi di dosso il giogo antico e dire: finalmente, vivo
Tu, giovanetta immortale conosci il tutto(Leopardi)


Respiro forte anche se tu non ci sei,e non mi guardi piu’ vagare tra piante, ma la musica, questa musica e’ un gesto immenso di braccia che si allargano per abbracciare il mondo, di piedi che corrono per inseguire il sogno.

La musica si esalta e diventa coro, accenno ad un passo di danza, discendo le scale correndo,in una notte di luna cantando, accendo come una fiaba una storia senza commento

Mi sento ancora tanto bella da appuntare un fiore ai capelli,fiore rosso che nasci nal mattino e tramonti se e’ sera.E danzo con l’abito lungo dipinto di luce e di fiori , su aiuole ancor verdi, su siepi, su vanghe, panchine, biciclette lasciate per terra.Vedo soltanto un gran pratoimmenso tutto per me, coperto di rose e asfodeli.E continuo a danzare felice, intingo i piedi nell’acqua e torno a danzare leggera come a vent’anni e mi lascio cadere per terra ubriaca di sole e di vita , sotto il pioppo che scuote saggio, tintinnando la chioma,Avrai rivolto anche tu il tuo sguardo verso il cielo complice ed amico e ci siamo incontrati sotto la luce bianca e casta, come casti sono tutti i cuori che si amano.

Si’, perche’ quando si ama , chiunque si ami, il donarsi ci fa sentire puri, come questa meravigliosa musica e nudi

Sagome nude scalze,andiamo senza pesi, le braccia lungo i fianchi, le mani aperte verso il luogo dove si incontrano gli amori del passato e le speranze del futuroLa musica del bianco cigno di Catania segue i nostri passi, sostiene le nostre incertezze, vibra limpida e tenace come i nostri cuori smarriti che attendono il balsamo amore.Mi fermo ad un tratto e mi guardo intorno.L’emozione mi blocca la voce, sento che qualcosa di importante e’ accaduto per me questa notte.Rivolgo lo sguardo verso il cielo, un silenzio irreale mi circonda.La musica e’ finita ,lasciando nell’aria un’eco di suoni appena percettibili , che volteggiando si spengono piano piano nel buio.Le note diventano di gelo.

Di fronte a me un manto tutto azzurro come di velluto lucente.

La luna non c’é piu’.




Tempra ancor nei cori ardenti
Tempra ancor gli ingegni audaci
Spargi in terra quella pace
Che regnar fai tu nel ciel.
V.Bellini.Norma,atto I



Alla Musica
______________________Nicole

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